Oggi l’AI filtra, sintetizza e spesso risponde al posto nostro. Ma, come abbiamo visto nel post precedente, il sito web resta il cuore dell’ecosistema pubblicitario aziendale: è il punto di arrivo di tutte le azioni di marketing e il luogo dove si gioca la vera partita della credibilità.
La scelta oggi non è più se avere o meno un sito, ma se costruirlo secondo i criteri che lo rendono davvero uno strumento valido, efficace e capace di generare valore.
Qui sotto trovi una guida pratica e completa per progettare (o riprogettare) un sito che resti impresso, funzioni davvero e conviva in modo intelligente con l’AI (nel caso il tuo sito oggi ne avesse bisogno).
1) UX che funziona: semplice, veloce, inevitabile
Obiettivo: far capire subito dove si è, cosa si offre e qual è il passo successivo.
Checklist essenziale
- Mobile-first: progetta lo “schermo piccolo” come scenario principale.
- Navigazione breve (max 5–7 voci top). Annida le altre voci e crea breadcrumb per profondità.
- Gerarchia chiara: un’idea per sezione; titoli leggibili (H1, H2) e paragrafi corti.
- Velocità: immagini in
WebP/AVIF, lazy-load, CSS critico inlined, JS ridotto. - Microinterazioni: hover, stati di errore/ok nei form, feedback immediati.
- Accessibilità: contrasti adeguati, focus visibile, tab-order coerente, alternative testuali. Il 28 giugno 2025 l’accessibilità è diventata anche obbligatoria per le aziende con almeno 10 dipendenti o 2 milioni di fatturato.
2) Design che si ricorda: riconoscibilità visiva e coerenza
Obiettivo: rendere il brand riconoscibile in 3 secondi con un linguaggio visivo coerente e ripetibile.
- Sistema tipografico: scegli una coppia di font (titoli + testo) e applica una scala tipografica coerente.
- Tavolozza colori: 1 colore primario, 1–2 colori di accento e una solida scala di grigi; definisci i token (primario, secondario, sfondo, testo).
- Griglia 8-pt: usa spaziature ricorrenti (8/16/24/32…) per costruire ritmo, ordine e leggibilità.
- Componenti riutilizzabili: card, badge, bottoni, alert e moduli con stati coerenti in tutto il sito.
- Immagini reali o originali: privilegia persone e contesti autentici rispetto a stock generici; mantieni uno stile fotografico coerente.
3) Contenuti che emozionano e convertono (non solo informano)
Obiettivo: spostare il focus da “chi siamo” a “cosa risolviamo”, guidando l’utente verso il passo successivo.
- Storytelling orientato al lavoro da fare (Jobs-to-be-Done): descrivi situazioni reali prima/dopo e l’esito concreto.
- Pagine pilastro: presidia i temi chiave con percorsi completi (problema → metodo → prove → CTA).
- Microcopy che guida l’azione: etichette chiare, frasi orientate al beneficio (es. “Richiedi il preventivo”).
- Prova sociale specifica: testimonianze con problema iniziale, percorso e risultato misurabile.
- Formati misti: testo sintetico, immagini esplicative e brevi video dimostrativi/screencast.
Fonte dati: stime di mercato AI (Statista, Precedence Research) e utenti Internet globali (DataReportal, 2025).
4) Conversion design: meno frizione, più fiducia
Obiettivo: trasformare le visite in richieste, lead o vendite riducendo gli ostacoli e aumentando la credibilità.
- CTA ben visibili: posizionale in hero, a metà pagina e nel footer, sempre coerenti con lo step dell’utente.
- Form snelli: chiedi solo i dati essenziali e aggiungi il resto nel tempo con il progressive profiling.
- Offerte a basso rischio: proponi audit gratuiti, demo, checklist o lead magnet di valore.
- Bundle di fiducia: badge di sicurezza, politiche chiare (resi, garanzie), dati aziendali e recensioni verificate.
- Prezzi e preventivi chiari: comunica range o pacchetti con ciò che è incluso, escluso e i tempi previsti.
Fonte dati: stime di mercato AI (Statista, Precedence Research) e utenti Internet globali (DataReportal, 2025).
5) AI che potenzia (non sostituisce) il sito
Obiettivo: usare l’intelligenza artificiale per personalizzare, assistere e ottimizzare la navigazione, senza snaturare il ruolo del sito.
- Ricerca interna intelligente: risultati con sinonimi, suggerimenti automatici e tolleranza agli errori di digitazione.
- Raccomandazioni dinamiche: mostra contenuti e CTA pertinenti al comportamento dell’utente (qui hai bisogno di un po’ di tecnica o di una piattaforma che te lo consente).
- Assistente virtuale: chatbot addestrato sui tuoi contenuti (FAQ, manuali, policy) con possibilità di tracciamento delle
6) SEO tecnico solido (e contenuti dimostrabili)
Obiettivo: rendere il sito facilmente trovabile per ciò che sai fare meglio, valorizzando competenze e prove reali.
- Struttura semantica: usa HTML pulito con titoli, liste e tabelle ben organizzate.
- Dati strutturati: implementa schema.org (Organization, LocalBusiness, Product, FAQ) per arricchire gli snippet.
- Performance: ottimizza Core Web Vitals (LCP, INP, CLS) per migliorare UX e ranking.
- Sitemap e canonical: gestisci correttamente le pagine e riduci i contenuti duplicati.
- Contenuti E-E-A-T: dimostra esperienza, autorevolezza e affidabilità con casi studio e credenziali.
7) Accessibilità e inclusività: più pubblico, più risultati
Obiettivo: garantire un’esperienza positiva a tutti, aumentando al tempo stesso usabilità e conversioni.
- Contrasto adeguato: colori testo/sfondo leggibili anche per chi ha difficoltà visive.
- Alternative testuali: descrivi immagini e media con testi chiari.
- Navigazione da tastiera: assicurati che tutte le funzioni siano accessibili senza mouse.
- Form accessibili: label chiare e messaggi di errore comprensibili.
- Informazioni ridondanti: non affidarti solo al colore, aggiungi icone o testo di supporto.
8) Misurazione: cosa tenere d’occhio (e perché)
Obiettivo: prendere decisioni basate sui dati, non sulle sensazioni, per ottimizzare costantemente il sito.
- Velocità: tempo di caricamento percepito e Core Web Vitals.
- Engagement: tempo sulla pagina, profondità di scroll e click sulle CTA.
- Lead e vendite: tasso di conversione e qualità dei contatti generati.
- Ricerca interna: analizza ciò che gli utenti cercano e non trovano.
- Funnel: individua dove avviene l’abbandono (form, checkout, pagina prodotto).
9) Sicurezza, manutenzione, governance
Obiettivo: mantenere il sito affidabile, aggiornato e pronto a crescere senza rischi.
- Sicurezza: HTTPS, aggiornamenti regolari, backup automatici e autenticazione a due fattori.
- Staging: testa sempre modifiche e aggiornamenti prima del lancio.
- Gestione ruoli: assegna permessi chiari e limita gli accessi non necessari.
- Design system: componenti condivisi per coerenza e velocità di sviluppo.
- Contenuti evergreen: revisiona periodicamente e aggiorna ciò che rischia di diventare obsoleto.
10) Tre blueprint veloci (per partire oggi)
Obiettivo: adattare il sito alle necessità specifiche di business diversi.
- Agenzia o professionista B2B: home chiara, servizi ben distinti, casi studio, chi siamo, risorse scaricabili e contatti semplici.
- E-commerce snello: home focalizzata sul valore, categorie ordinate, schede prodotto complete e checkout senza frizioni.
- Attività locale: informazioni immediate (cosa, dove, come), mappa, orari, prezzi chiari e contatto in un click.
11) Come organizzare il progetto (in pratica)
Obiettivo: trasformare le linee guida in un processo concreto e ripetibile.
- Kick-off: definisci obiettivi, pubblico, messaggio chiave e KPI.
- Mappa contenuti: individua cosa tenere, cosa eliminare e cosa creare.
- Wireframe e UI: inizia dal testo e struttura, poi lavora sul design.
- Sviluppo: performance e accessibilità come priorità.
- QA e test: verifica compatibilità, form, tracciamenti e SEO tecnico.
- Lancio e monitoraggio: piano 90 giorni con KPI e ottimizzazioni.
12) Conclusione
Messaggio chiave: l’AI non sostituisce i siti, ma premia quelli migliori.
- Chiarezza: comunicazione semplice e diretta.
- Velocità: performance elevate su ogni dispositivo.
- Design riconoscibile: un’identità visiva che resta impressa.
- Contenuti concreti: casi reali, prove sociali e valore tangibile.
- Misurazione continua: migliorare costantemente grazie ai dati.